Cos’è lo slow living e perché ci aiuta a vivere meglio.

Cos’è lo slow living e perché ci aiuta a vivere meglio.

Hai mai sentito parlare di slow living?

Forse sì, forse no. 
Forse ti è capitato di sentirlo nominare, ma senza mai soffermarti troppo sul suo vero significato.

Cominciamo con il dire che, se il significato letterale è immediato (vivere - living, lentamente - slow), il significato profondo di questo concetto richiede forse qualche parola in più.

Spesso, lo slow living è percepito o raccontato come una moda o un trend, e in un certo senso possiamo dire che lo è. 

Ma, in realtà, è anche vero che non tutti i trend vengono per nuocere.
E questo è proprio uno di quei casi.

Nel caso dello slow living, infatti, siamo di fronte a un movimento nato proprio dal bisogno crescente di preservare la propria qualità di vita e di coltivare il proprio benessere, in una società che negli ultimi decenni ha imparato a correre più veloce di noi.

Si tratta di una vera e propria filosofia di vita i cui principi, se correttamente applicati, possono migliorare di gran lunga la nostra quotidianità. 

E a noi, che in MARIIDA abbiamo fatto della ricerca del benessere il nostro mantra, è nata ovviamente la curiosità e la voglia di avvicinarci e approfondire questa filosofia e i suoi principi.

Ora, però, se stai pensando che stiamo per consigliarti di strappare la tua agenda degli impegni, mollare tutto, e andare a vivere nei boschi o su un’isola deserta incontaminata, beh… Sei un po’ fuoristrada!

Non è questo l’obiettivo dell’articolo che stai per leggere.

E non è questo, come erroneamente a volte si crede, l’obiettivo che si prefigge la filosofia dello slow living, del vivere lentamente.

Ok ma, allora…

… Cosa significa vivere slow living?


Vivi lentamente, non a rallentatore.

Poco sopra dicevamo che viviamo in una società che corre veloce.

In effetti, se ci pensi, siamo abituati a correre e a destreggiarci tra gli impegni fin da bambini.

Scuola, calcio, danza, equitazione. 
E ancora feste di compleanno, gite, campi estivi, laboratori.
Tutto minuziosamente schedulato!

E da grandi, dopo esserci addestrati benissimo a correre, riusciamo a fare anche di più!

Tanto che nell’età adulta arriviamo a percepire lo stress quasi come qualcosa di positivo.
Una sensazione che testimonia che abbiamo fatto molto nella nostra giornata.

Questo perché ci sembra opinione comune che una giornata senza impegni (o senza correre) è una giornata di nullafacenza o, peggio ancora, di noia!

Troppo spesso, però, dimentichiamo che essere efficienti non significa per forza strafare.

Essere efficienti significa saper usare al meglio il proprio tempo.
E non sempre questo significa correre e vivere veloce.

Non è un caso che lo slow living abbia preso vita proprio sulla scia del movimento Slow Food, diffusosi in Italia negli Anni 80 come antidoto alla fast-life e alla diffusione del fenomeno fast-food.

Il movimento Slow e le sue diramazioni (lo slow food, lo slow living, lo slow travel, …) nascono proprio per contrastare la filosofia del veloce e del pronto subito che, come per i fast food, negli ultimi decenni si è diffusa in molti settori (basti pensare al fast fashion) a causa dei nuovi e accelerati ritmi del consumismo moderno.

Lo slow living nasce non tanto con l’obiettivo di rallentare la propria vita quanto dall’esigenza di imparare a vivere in modo più equilibrato, senza farsi trascinare dai ritmi frenetici dettati dall’esterno ma seguendo un proprio ritmo naturale.

Il principio alla base di questa filosofia, infatti, è imparare a coltivare il proprio benessere

Che non significa vivere a rallentatore.
E neppure oziare, perdere tempo o diventare pigri.

Significa imparare a non farci travolgere dagli eventi, dagli impegni e dalle sensazioni negative.
E significa anche saper dedicare il giusto tempo alle giuste cose.

Perché, se da un lato è vero che rallentando ci sembra di fare meno e perdere delle occasioni, dall’altro è proprio quando andiamo di fretta che rischiamo di perdere di vista i dettagli più importanti.


Agenda piena VS vita piena.

Quando sentiamo parlare di “vivere lentamente”, spesso sorge una domanda spontanea:

si può vivere secondo i principi dello slow living pur avendo una vita piena?

La risposta è semplice: certo che sì!

La vera domanda che dobbiamo farci, invece, è:

cosa significa vivere una vita piena?

Possiamo riempire le nostre giornate di impegni e cose da fare. 
Ma questo riempie le nostre agende, non le nostre vite.

Proviamo, invece, a chiederci: quante delle cose che facciamo abbiamo scelto di farle intenzionalmente? 

E quante di queste non solo consumano il nostro tempo ma ci lasciano qualcosa alla fine della giornata?

La verità è che non è quanto, ma cosa facciamo a rendere piena la nostra vita.

Possono essere 10 cose oppure 2, ma sono quelle che a fine giornata ci fanno sentire di avere avuto una giornata ricca e appagante, per l’appunto piena.

Ecco perché, quando ci approcciamo allo slow living, la prima cosa che dobbiamo fare è fermarci e provare ad analizzare cosa ci fa stare bene e cosa no nella nostra quotidianità.

Solo così impareremo pian piano a eliminare il superfluo e a dare attenzione a ciò che ci appaga o ci realizza, eliminando allo stesso tempo quelle condizioni che tendono a trascinarci verso situazioni di stress, ansia o malessere.

Solo così troveremo un nostro ritmo e un nostro equilibrio, imparando ad usare bene il nostro tempo, la risorsa più preziosa che abbiamo per prenderci cura del nostro benessere.


Fermati prima che la vita ti obblighi a farlo!

Imparare a vivere seguendo i principi dello slow living non è immediato ma non è nemmeno un’impresa eroica.

Un piccolo gesto o una piccola abitudine spesso sono sufficienti a innescare un cambiamento positivo.

E di solito, con tempo e costanza, pian piano si genera una catena virtuosa e, partendo anche solo da un piccolo tassello, anche molti altri della nostra vita si aggiustano di conseguenza.

Il grande problema è che, molto spesso, tendiamo a fermarci e a ricalibrare le nostre scelte di vita solo quando subiamo un trauma.

Un problema di salute. La perdita di una persona cara. Una brutta rottura o una brutta esperienza.

Un evento che di solito ci spaventa, ci provoca dolore o che, in qualche modo, ci obbliga a fermarci e a rivalutare la nostra vita e i nostri ritmi. 

Tuttavia, se prendiamo provvedimenti quando il nostro problema è già esploso o è ormai al suo apice, il percorso di risalita e di guarigione sarà molto più faticoso.

Certo, non tutti i problemi della nostra vita possono essere evitati. Alcune cose accadono e noi possiamo solo affrontarle.

Ma ci pensi come sarebbe farlo sapendo di avere una forza e un equilibrio che ci aiutano a reagire agli eventi più o meno duri della vita?

Noi ci siamo avvicinate al tema dello slow living quando abbiamo iniziato a lavorare in proprio e a dare vita al nostro progetto MARIIDA.

Essere capi di se stessi e riuscire a gestire le tante attività, le pressioni, gli imprevisti, così come darsi dei ritmi e dei limiti nel lavoro non è sempre facile, soprattutto all’inizio quando l’esperienza non ce l’hai ma te la stai costruendo.

E, nonostante come socie e sorelle ci sosteniamo sempre a vicenda, più di una volta ci è capitato di crollare, demoralizzarci o raggiungere addirittura il burnout.


Abbiamo scelto questa vita per inseguire i nostri sogni e costruirci il futuro che ci siamo sempre immaginate.

Non certo per diventare schiave del nostro stesso lavoro.

Non volevamo arrivare ad odiare il nostro progetto perciò abbiamo scelto di prenderci cura del nostro benessere e, proprio attraverso i principi dello slow living, stiamo imparando giorno dopo giorno a costruire un nostro equilibrio personale.

Un equilibrio che ci aiuti ad affrontare le sfide della quotidianità, a goderci la vita anche nelle piccole cose e a vivere intensamente senza tralasciare ciò che ci appassiona.

È facile? No.

Ma ci stiamo lavorando e continueremo a farlo, per migliorare la qualità della nostra vita.

Perché, come disse Abraham Lincoln, alla fine ciò che conta non sono gli anni della tua vita, ma la vita che metti in quegli anni.

Ed è ciò che vogliamo imparare a fare.

 

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1 commento

Troppo spesso ci sentiamo obbligati a riempire il nostro poco tempo libero a tutti i costi, invece poi capita di fermarci un attimo, ci dedichiamo del tempo, stiamo meglio, ci sentiamo rigenerati, è tangibile la differenza, stiamo praticando senza saperlo lo slow living, ma poi senza pensarci troppo acceleriamo di nuovo allontanando cene…

Con la speranza che fermandoci la prossima volta ci tornino in mente le due super ragazze di Mariida, torneremo qui sul blog a cercare qualche nuovo spunto di riflessione, e ancora una volta senza saperlo staremo praticando un po’ più slow living. Grazie di cuore.

Federico

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